Alcuni anni sono passati da quel 24 novembre 2013.
Tanto dolore è fluito nei giorni seguenti a quella data, tanti rimpianti dalla scomparsa, ma nonostante ciò tanta voglia di vivere.
Dopo la morte di Ema, papà Gianpietro con la sua famiglia ha passato giorni terribili. Aveva la sensazione di camminare in un posto a cui non apparteneva più, passava i giorni a fatica con un macigno pesantissimo sulle spalle. Tutto era dolore, dentro e fuori. Perfino le ossa facevano male, schiacciate dal peso della gravità. Ha dovuto riadattarsi alla vita, riprendere anche i gesti più semplici come uscire, parlare con le persone, sorridere.
Dopo pochi giorni però qualcosa è cambiato. Un sogno straordinario con un solo protagonista: Emanuele, che ha risvegliato in lui un’energia inspiegabile, come se il figlio avesse donato le sue energie vitali al padre, come se da due vite separate se ne fosse creata una unica, potenzialmente incredibile.
In seguito al sogno papà Gianpietro ha deciso di convogliare queste energie e dedicare la sua vita ai giovani e alla loro crescita, promettendo a suo figlio che avrebbe portato ovunque la sua storia.
Papà Gianpietro parla di Emanuele per portare avanti il suo ricordo, il suo amore.
Durante ogni incontro, nelle scuole, negli oratori, nei teatri, le parole autentiche e dolci della sua voce entrano nel corpo di chi le ascolta come se ci fosse accanto ad ognuno di noi Emanuele che ci abbraccia, ci comunica che lì davanti a noi c’è suo padre che sta donando la vita a giovani, a tutti i giovani che vogliono vivere e iniziare ad apprezzare la vita per la sua interezza, senza artifizi.
In questi due anni straordinari, Gianpietro ha tenuto oltre 2.000 interventi. Le persone lo ascoltano traendone conforto e forza, in tutta Italia il PesciolinoRosso ha portato la storia di Emanuele, un ragazzo dolce, un ragazzo sensibile, un ragazzo...