la lettera di una coraggiosa ragazza di 23 anni che ama suo fratello
 

Io sono una ragazza di 23 anni.

Sono una sorella che ama suo fratello.

Sono una sorella che ha visto suo fratello lentamente distruggersi.

Cocaina, hashish, pasticche.

Non dimenticherò mai l'ansia e la notte che non passa mai sul divano con mia mamma che piange.

Non dimenticherò mai la paura sorda e il cuore in gola al sentire una sirena nel mezzo della notte "questa volta non torna a casa mamma, ho paura".

Non dimenticherò mai mio fratello che piange e urla di dargli i soldi perché ne ha bisogno della polvere bianca.

Non dimenticherò mai mio fratello che alza le mani a mio papà.

Non dimenticherò mai le mie mani che tremano e il sudore freddo che mi scende lungo la schiena alle parole "adesso esco e mi ammazzo". Ripetute così spesso che vorresti legarlo al letto.


La paura quando suona il telefono di notte ed è lui che mi supplica di aiutarlo perché mi ha rubato la macchina e ha fatto un incidente.

L'odio nei confronti di chi quello schifo glielo vende e lo guarda consumarsi.

E non dimenticherò gli sforzi per aiutarlo, le manate in faccia, i soldi che mancavano nel portafoglio, la droga nei suoi pantaloni, le macchine distrutte, i brutti sogni, la gente che ti compatisce.


La delusione quando l'educatore ti dice che non si è presentato all'incontro.

Gli attacchi di panico quando sono le sei e il suo letto è vuoto.

I miei che si chiedono dove hanno sbagliato e non ridono più.


La droga non rovina solo i ragazzi che la usano, logora anche chi gli sta intorno. 


Ditelo ai ragazzi che incontrate!