Perché qualcosa nel niente? Perché amo notare quei particolari che nessuno nota, perché oso guardare lo spiraglio da una finestra serrata, con assurda ostinazione. Perché per me i bicchieri sono sempre mezzi pieni e noto le sfumature anche di una stanza grigia. C’è sempre una speranza, un significato, un insegnamento, in ogni istante che accade.
Loro, i miei amici immaginari potrebbero averne altri di nomi, caratteristiche fisiche diverse, agire in maniera inaspettata. Ed invece sono io che ne tengo i fili. E questa è per me magia. Come è magia, ciò che mi accade quando immagino una storia. Vedo le scene svilupparsi davanti a me, le parole nascono da sole, come se qualcuno, me le dettasse. I miei sono personaggi anonimi, non hanno peculiarità che permettono loro di essere migliori di quello che sono. A volte perdono, a volte vincono, spesso non accade assolutamente nulla. Rimane tutto uguale. Eppure dentro è avvenuta una trasformazione. Qualcosa si è insidiato all’interno. Una miccia. Un seme.
Qualcosa…